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falsa cellulite - youplast

Falsa cellulite: ecco come riconoscerla e combatterla

Avete mai sentito parlare di falsa cellulite? Stiamo per far crollare una delle poche certezze granitiche della vostra vita: quella che pensate essere cellulite, in realtà, non lo è.

Dati statistici alla mano è assai probabile che voi non soffriate di questa patologia (di fatto così è stata classificata). Una buona metà delle donne che pensa di avere la cellulite, infatti, in realtà, non ce l’ha. Mostra dei “sintomi” simili, facilmente sovrapponibili, ma non identici.

il 60% delle pazienti che si rivolgono a un chirurgo plastico per contrastare la cellulite causata, principalmente, da adiposità localizzata e/o cattiva circolazione in realtà manifesta uno scivolamento dei tessuti che provoca arricciature della pelle. Il tessuto cutaneo si mostra quindi ruvido, pieghettato, con il classico effetto ottico della buccia d’arancia (che di fatto resta un effetto). Per scovare la “falsa cellulite” ed evidenziare la differenza tra questa e la patologia vera servono attente diagnosi e occhi “professionali”.

La falsa cellulite è causata dallo slittamento verso il basso dei tessuti cutanei e sottocutanei di alcune aree del corpo, principalmente glutei e interno coscia. Si tratta di un fenomeno piuttosto comune dopo i 40 anni di età ma che può insorgere anche prima a causa dello scarso tono muscolare, di una vita sedentaria o di un dimagrimento eccessivo e rapido.

Contrastare la “falsa cellulite” con interventi chirurgici o trattamenti estetici non idonei (utilizzati, ad esempio, per contrastare la “vera” cellulite) può risultare non solo non adatto ma persino controproducente. Un buon chirurgo plastico deve poter comprendere la differenza tra le due cose e saper consigliare il metodo giusto (e badate bene che non è poi così scontato, ci sono parecchi chirurghi plastici che puntano dritti alla meta intervento senza fare i conti con la realtà). Una liposuzione , ad esempio, serve a eliminare il grasso localizzato, un lifting ai glutei serve invece a risollevare i tessuti cadenti. La differenza c’è, eccome. Ma in alcuni casi esiste anche una terza via non chirurgica basata su un’attenzione al proprio stile di vita (esercizi specifici, dieta) e il chirurgo, in virtù di un’onesta che lo deve guidare, deve poterlo consigliare. Anche a scapito di “perdere” una paziente.

Scegliete i professionisti giusti.

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