Essere magri non corrisponde ad aderire a un canone di bellezza. Contrariamente a quanto molte pazienti pensano non è tutta una questione di chili, ma di come questi sono distribuiti. Chi l’ha detto che una donna di 50/60 kg sia più bella di una di 70/80? Tantissimi fattori entrano in gioco, dall’altezza alle forme, passando per le proporzioni. La verità è che a fare la differenza è l’equilibrio: un termine che si riflette nella silhouette.
L’armoniosità delle curve, purtroppo, si scontra spesso con le adiposità localizzate. Una condizione di sovrappeso, con grasso distribuito uniformemente su tutto il corpo, si può affrontare con una buona alimentazione e dell’attività fisica e i risultati possono essere ottimi (per questo sconsigliamo interventi di liposuzione in pazienti che possono risolvere in altro modo). Lo stesso non si può dire di quegli accumuli di grasso localizzato che invece non rispondono a dieta ed esercizio. Anzi, il dimagrimento ha spesso un effetto complessivo di peggioramento, dal punto di vista dell’aspetto fisico. Quanto più si dimagrisce, infatti, tanto più risultano evidenti gli accumuli su esterno-coscia, glutei, fianchi, braccia, ginocchia, ecc.
Mentre la silhouette si assottiglia, questi accumuli rimangono presenti creando delle sproporzioni. Ma se dieta ed esercizio non aiutano, la liposcultura – e in generale la medicina e la chirurgia estetica – sono una soluzione definitiva perché gli adipociti vengono rimossi e viene inibita la possibilità che si moltiplicano.
Quindi, nel caso in cui questi accumuli rappresentino un problema per chi li ha, la soluzione esiste. E oggi è molto meno invasiva di qualche anno fa.
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