
Basta! Una volta per tutte, basta!
Quando qualcuno si permette di dire che “bisogna sapersi accettare” compie una grande violenza perché non conosce le storie, i percorsi e i vissuti di ognuno di noi.
- Ci sono ragazze con una prima scarsa di seno che, per interi decenni, fanno i conti con una femminilità che non può essere valorizzata come vorrebbero.
- Ci sono donne che dopo diverse gravidanze si ritrovano con un corpo eccessivamente trasformato, in cui non si riconoscono più.
- Ci sono uomini con forme conclamate di ginecomastia, un petto che è quasi un seno femminile.
- Ci sono tante persone che pur curando alimentazione e attività fisica non riescono ad intervenire su accumuli localizzati che stravolgono in modo innaturale profili e silhouette.
- Ci sono nasi che compromettono il viso di moltissime persone, le stesse che si ritrovano a disagio con lo specchio.
In tutti questi, e in molti altri, casi ci sono uomini e donne che non sono a loro agio con i vestiti, in costume, negli spogliatoi, con il partner e gli amici. Atteggiamenti che influiscono sul modo di acconciare i capelli, scegliere gli abiti, vedersi allo specchio, gestire la socialità, il lavoro, le relazioni. Condizioni che esulano dall’aspetto fisico ma che compromettono la serenità mentale, la propria sicurezza, l’autodeterminazione.
E allora, se c’è un rimedio, perché non bisogna utilizzarlo. Chi l’ha detto che, in ogni caso, bisogna sapersi accettare?