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Molte pazienti, prima di scegliere il proprio chirurgo plastico, parlano con diversi specialisti (o presunti tali). Un dato di fatto, questo, decisamente comprensibile. Se dovessimo parlare nella lingua del marketing potremmo dire che un nuovo seno non è certo un acquisto d’impulso. Si tratta piuttosto di un investimento importante, che va ponderato, esattamente come avviene con l’acquisto di una casa o di una nuova macchina. Si sceglie qualcosa di importante, personale, durevole che dovrebbe accompagnarvi per molto tempo. Comprereste mai un catorcio solo perché è a buon prezzo? Vi accontentereste di una casa umida o poco luminosa in cambio di una cifra-affare? Decisamente no. E allora perché scegliere il chirurgo in base al prezzo più conveniente? Perché giocare ad “Ok, il prezzo è giusto” quando si parla del vostro corpo, della vostra salute, del vostro benessere? Certo, il costo dell’intervento è assolutamente una variabile da considerare ma non può, e non deve, essere determinante. E adesso vi spieghiamo il perché.

Ci sono certi sedicenti chirurghi che offrono dei prezzi decisamente inferiori alla media. Non parliamo di qualche spicciolo ma di svariate centinaia di euro. Ora, fatevelo dire da chi fa questo mestiere da parecchi anni: calcolatrice alla mano, assicurare certi prezzi in cambio di una prestazione di qualità, è impossibile. I conti non tornano.

Per prestazione di qualità si intende un intervento chirurgico eseguito nella massima sicurezza. Nel luogo giusto, con le persone giuste e con gli strumenti giusti. Un intervento che consente un recupero rapido e che non si fa rimpiangere nelle settimane successive con complicanze e fastidi.

E allora come riconoscere un professionista?

1. Il professionista è chiaro fin da subito, sempre. Il non professionista prova sempre a vendersi. D’altronde, il prezzo è l’unica leva su cui può far forza.

  1. Il professionista mantiene un listino prezzi in linea con il mercato. Può offrire delle promo occasionali ma non è continuamente in saldo come il non professionista.
  1. Il professionista esegue una mastoplastica additiva o altri interventi in una sala operatoria centrale, di una casa di cura o di un ospedale, e non nell’ambulatorio chirurgico del proprio studio o di una spa. Si circonda di un’equipe valida e qualificata e usa solo strumenti e protesi di qualità ineccepibile. L’inserimento di qualsiasi dispositivo protesico in un ambiente che non possa garantire la assoluta sterilità comporta infatti gravissimi rischi per la paziente. Il non professionista a qualcosa deve poter rinunciare per garantire certi prezzi. Offre il minimo ma non sempre basta.

Secondo l’AICPE (L’Associazione Italiana di Chirurgi Plastici ed Estetici) ci sono circa 5000 chirurghi abusivi. Quelli invece con regolare licenza ma scarsa professionalità, che operano le donne in stock con interventi in serie, neanche si contano.

Ricordate: un buon chirurgo si paga una volta sola. Un cattivo chirurgo si paga a lungo.

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