Culotte de Cheval: ne hai mai sentito parlare? A molti questo termine può sembrare sconosciuto ma sono tante le donne che possono dire di averle. E nonostante il nome che richiama all’eleganza del francese, per tante persone vengono considerate qualcosa di non troppo bello o piacevole, un vero e proprio inestetismo. Cerchiamo di saperne di più in 5 semplici passi.
- Le Culotte de Cheval non sono altro che due cuscinetti adiposi che si collocano, più o meno, nella zona dei fianchi, all’altezza delle natiche (approssimativamente), in quella che viene definita la zona trocanterica. Sono responsabili del classico effetto “a clessidra”
- Si tratta di una caratteristica quasi del tutto femminile. Sono infatti molte le donne che le hanno, mentre tra gli uomini sono molto rare ed associate unicamente ad un aumento generale del peso
- Nelle donne non sono necessariamente legate ad un eccesso ponderale. Non necessariamente sono quindi legate al peso o all’aumento del tessuto adiposo nel corpo. In molti casi sono presenti anche in donne dalla corporatura esile
- Sono resistenti al cambiamento. Essendo, nella quasi totalità dei casi, slegate dal fattore peso, le Culotte de Cheval quasi mai si eliminano seguendo uno stile di vita sano, con l’attività fisica o con la dieta. Certo, sono fattori che favoriscono un possibile miglioramento (soprattutto scegliendo attività aerobiche che promuovono il circolo capillare e linfatico degli arti inferiori) ma spesso non si rivelano soluzioni risolutive
- Nei casi in cui rappresentino un problema per la propria autostima, limitino la scelta di abiti, la vita relazione, la propria sicurezza, si può intervenire con la medicina estetica e la chirurgia plastica. Liposuzione, lipolaser, vaserlipo e altri trattamenti di liposcultura sono particolarmente efficaci negli accumuli localizzati come le Culotte de Cheval.