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Lettera (breve) ai nostri colleghi e ai nostri amici

Abbiamo studiato centinaia di libri. Ci siamo creati un’esperienza di decine di anni. Abbiamo operato migliaia di pazienti. Abbiamo macinato decine di migliaia di chilometri nel mondo. Numeri enormi, eppure, quello che ci è sempre stato più a cuore, è il numero più piccolo: l’uno.

Essere “i primi” ci ha sempre inorgoglito. E non ci riferiamo al fatturato, all’importanza di un nome o ad altre cose che lasciano il tempo che trovano.  A noi di Youplast, è sempre stata a cuore l’innovazione: l’emozione nel creare qualcosa che non c’era prima, la bellezza nello scoprire il nuovo, nel dare una forma, nel lasciare un’impronta.  Essere i primi a farlo.

Questo principio ci ha sempre guidato, in ogni aspetto del nostro lavoro.  Da quello in sala operatoria, a quello con la comunicazione. Perché quest’ultima è un parte di lavoro per noi fondamentale. Il fare chiarezza in un mare di informazioni inesatte, l’essere una voce autorevole in una mare di sussurri confusi, spiegare ciò che va detto con trasparenza e onestà, entrare in empatia con i pazienti, rasserenarli, istruirli non può essere considerato qualcosa di marginale.

Negli ultimi mesi abbiamo creato la prima web serie sulla chirurgia plastica che racconta senza filtri quello che succede in sala operatoria, abbiamo rafforzato la linea del nostro blog svelando magagne e offrendo consigli pratici, vi abbiamo mostrato pezzi importanti del nostro lavoro, frammenti di quotidianità, fotostorie di pazienti, risultati visibili in presa diretta.Ve lo diciamo con sincerità, con la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto: tanti colleghi hanno provato a copiarci nelle ultime settimane, si sono risvegliati da un lungo torpore, sono scesi giù da scranni di intoccabile inarrivabilità.

Beh, che ben venga!

Siamo felicissimi che il mondo della chirurgia plastica stia diventando più frizzante e se anche in minima parte (lo diciamo con una punta di presunzione, ma anche orgoglio, ma anche consapevolezza) abbiamo contribuito alla causa, non possiamo che sorriderne.

Il brivido di essere stati i primi a soffiare via la polvere e a scoprire qualcosa di bello al di sotto, non ce lo toglie nessuno. E se c’è una cosa a cui proprio non possiamo rinunciare è la bellezza.

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