I difetti, si sa, sono tra le maggiori fonti di insicurezza per l’individuo. Soprattutto da piccoli, si inventano crudeli nomignoli che identificano la persona con il suo difetto. Quello delle “orecchie a sventola” è un difetto estetico abbastanza comune ma le orecchie possono essere anche asimmetriche, troppo grandi, mal rifinite o sproporzionate. Non si tratta di problemi funzionali per l’organismo ma, come abbiamo accennato prima, possono creare un atteggiamento psicologico di insufficienza che incide pesantemente sullo sviluppo dell’individuo.

Ovviamente non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio: c’è chi convive serenamente con le proprie orecchie a sventola; chi prova a camuffarle attuando piccoli accorgimenti (come nasconderle sotto i capelli lunghi); c’è chi invece considera la cosa come un vero problema. Ecco, in questo caso, quando il corpo incide sulla mente e un difetto estetico compromette il rapporto con sé stessi e con gli altri, è il caso di intervenire. L’intervento di otoplastica rappresenta una vera eccezione in quanto è praticabile anche ai bambini. Spesso intervenire per questo difetto in giovane età consente di avere risultati anche migliori e favorisce uno sviluppo più armonico.

In passato quando un bambino aveva le orecchie a sventola veniva applicata una fascia per schiacciarle il più possibile. Oggi, invece, con un piccolo intervento di otoplastica si risolve il problema in maniera veloce. Si pratica una piccola incisione nel padiglione per eliminare la cartilagine in eccesso e posizionarlo, si realizza con una semplice anestesia locale e il recupero è abbastanza rapido. Permette di ridurre al minimo l’invasività così anche i bambini dai sei anni in su possono sottoporsi a questo tipo di intervento.